Sindrome da abuso narcisistico
Relazioni sottilmente maltrattanti, manipolative ed abusanti cambiano il cervello delle vittime, trasformandone personalità e funzionamento
Contenuti dell'articolo
Cosa è l’abuso narcisistico
Tutti i comportamenti orientati a sminuire, denigrare, manipolare, controllare e punire l’altro sono da considerare abusi. L’abuso narcisistico è un particolare tipo di abuso che si declina come abuso verbale, fisico, emotivo, economico o sessuale, che probabilmente si delinea come la forma di violenza ad oggi più diffusa in Italia, anche se poco conosciuta dal punto di vista più scientifico.
L’abuso narcisistico è una continua manipolazione sull’altro messo in atto da soggetti sofferenti, solitamente affetti da un disturbo della personalità narcisista, antisociale o borderline, che mirano a condizionare e controllare il comportamento dell’altro per averne il dominio, trasformando gradualmente la vita e la struttura della vittima.
Caratteristiche della sindrome da abuso narcisistico
La sindrome da abuso narcisistico è caratteristica nelle vittime di abuso narcisistico. Secondo un’esperta al riguardo, la psicoterapeuta Kim Saeed, le caratteristiche ed i sintomi osservabili della sindrome da abuso narcisistico sono:
- ipervigilanza e altissimi livelli di ansia e paura;
- tristezza, depressione, angoscia, disperazione;
- rapidi cambiamenti d’umore o possibili sbalzi d’umore;
- maggiore irritabilità e maggiore predisposizione alla rabbia;
- difficoltà di concentrazione;
- importanti e travolgenti vissuti di colpa, vergogna, indegnità, autoaccusa;
- mente caratterizzata da shock, incredulità, negazione, confusione;
- isolamento ed allontanamento da familiari ed ambiente sociale.
L’abuso narcisistico si configura come una forma di trauma cumulativo, pervasivo e ripetuto nel tempo, che si stratifica ed accumula, danneggiando profondamente l’identità e l’equilibrio psichico delle vittime colpite. E’ una forma di abuso che cambia profondamente la persona.
Conseguenze sulla vittima
La sindrome da abuso narcisistico è caratterizzata da una importante e forte dipendenza di origine neurobiologica da parte delle vittime nei confronti del proprio persecutore, una dipendenza cerebrale che si sviluppa verso il partner abusante, dal momento che la relazione disfunzionale e violenta crea modificazioni biochimiche nel cervello delle vittime. È dunque a causa di questa dipendenza indotta che le vittime non riescono a staccarsi dal persecutore, anzi, spesso lo difendono e giustificano. Perché il loro cervello è stato modificato da questa relazione abusante.
Questa sindrome è sovrapponibile al Disturbo Post Traumatico da Stress ma, in questo caso, il trauma è rappresentato dalla relazione manipolatoria, fatta di sottili e continue violenza e relazioni tossiche.
La caratteristica fondamentale dell’abuso narcisistico è l’impossibilità, da parte della vittima, di riconoscere l’abuso e la violenza cui è sottoposta, poiché la violenza psicologica è manipolazione, inganno. Le vittime di abuso narcisistico non vanno colpevolizzate e non vanno nemmeno responsabilizzate, perché non hanno giocato nessuna parte in questo gioco perverso.
Le vittime vanno sostenute in un percorso di riconoscimento del danno subito, consapevolezza a partire dalla quale chiudere una relazione tossica ed iniziare un percorso di ricostruzione di sè.
Effetti sul cervello della vittima
È la relazione tossica, la relazione abusante che trasforma e modifica il cervello delle vittime: è stato riscontrato che l’abuso narcisistico causa danni sia emotivi ma anche fisici al cervello delle vittime. Sempre la dott.ssa Saeed mette in luce come che le ripetute lesioni emotive, nel tempo, riducano l’ippocampo e ingrandiscano l’amigdala. La riduzione dell’ippocampo causa livelli più alti dell’ormone dello stress (cortisolo) ad indicare che le vittime di abuso narcisistico vivono più stress delle altre. L’amigdala controlla le funzioni e le emozioni primarie, come paura, odio, passione, respirazione. In una relazione abusante, l’amigdala è sempre attivata, perché la vittima vive costantemente in tensione e questo contribuisce a vivere in uno stato di profonda ansia e paura.
Conclusioni
La relazione con un partner abusante ci cambia il cervello, lo modifica. Le persone che incappano in relazioni disfunzionali sono come trasformate da queste relazioni così dette tossiche, così come le persone che, ad un certo punto della loro vita, entrano in contatto con le droghe o con l’alcol, venendone profondamente cambiate.
E’ fondamentale guardare con queste lenti i comportamenti delle vittime e di chi spesso soffre di dipendenza affettiva, leggendo ciò che accade non come debolezza ma come sintomo di una patologia che va curata, non giudicata.
Riferimenti
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- Mina Rienzo “ la Violenza psicologica un abuso che non si vede. Manipolazione e trappola emotiva. Ricerche neuroscientifiche per comprendere la difficoltà ad uscire da una relazione tossica“. Sottosopra Edizioni, 2021 Torino.
- Saeed K., How to do no contact like a boss, ebook, 2014.
- Safran, J. e Segal, V.Z. (1993) Il processo interpersonale nella terapia cognitiva, Feltrinelli
© Psicoterapeuta e psicologa Jessica Ferrigno