Dipendenza affettiva e relazioni tossiche
Una relazione tossica è caratterizzata da comportamenti dannosi a livello fisico e/o a livello emotivo che vengono agiti all’interno di una relazione significativa.
Riconoscere una relazione tossica
Ciò che caratterizza una relazione tossica è la gradualità con cui gli abusi, i maltrattamenti e le manipolazioni si manifestano ed aumentano nel tempo. Questa gradualità, in realtà, è legata ai condizionamenti che la violenza esercita sulla psiche della vittima, che lascia segni profondi ma non è facile da riconoscere.
Relazioni tossiche e dipendenze affettive
Nelle relazioni tossiche vi è una vittima ed un carnefice- per questo le relazioni tossiche vanno a braccetto con la dipendenza affettiva all’interno di molestie morali e violenza perversa. Nelle dipendenze affettive l’oggetto della dipendenza non è una sostanza stupefacente, ma un comportamento. Nel caso della dipendenza affettiva l’oggetto riguarda l’amore. Questo si traduce in una modalità patologica di vivere le relazioni, in un circolo vizioso in cui la persona arriva a soffocare, negare e rinunciare ai propri bisogni pur di non perdere l’altro.
La violenza e gli abusi sottili nelle relazioni tossiche
In questi scambi relazionali le ferite, gli effetti sulla vittima sono molteplici e attivano circoli viziosi in cui si rimane sempre più intrappolati: le vittime sempre più vittime ed i maltrattanti sempre più carnefici: nelle relazioni tossiche il passo è sempre un passo a due. La vittima inizia a credere in maniera sempre più profonda al suo persecutore, al fatto di non valere niente, di non essere niente senza di lui, entrando così in un circolo vizioso che mina la sua integrità, fisica e psichica, e la fiducia in se stessa rinforzando il passo del persecutore.
Chi abusa, il carnefice, il manipolatore, vuole avere potere e controllo, vuole controllare e dominare l’altro. Per mantenere potere, dominio e controllo, il carnefice tende ad isolare la sua vittima per renderla sempre più dipendente e soggiogata. La vittima di violenza psicologica si sente così sola, isolata ed abbandonata, prigioniera.
Per proteggersi bisogna riconoscere la violenza e smettere di definirla come "troppo amore"
Ciò che caratterizza le relazioni tossiche, ribadisco, è la gradualità con cui gli abusi e le manipolazioni si manifestano ed aumentano, gradualità legata ai condizionamenti che la violenza esercita, lasciando segni profondi ma non visibili e non facili da riconoscere. La gradualità caratteristica fa sì che i comportamenti e le azioni compiute dal maltrattante non vengano riconosciuti come fattori di rischio e segnali di pericolo, ma troppo spesso scambiati e giustificati per troppo amore. Purtroppo, anche i titoli di giornale che narrano di femminicidi giustificano la violenza con il troppo amore. Ma qui di amore non c’è nulla. Riconoscere ed interpretare le dinamiche come condizionamento della violenza e come abusi, insieme al riconoscersi vittime immerse in relazioni tossiche, sono il passo indispensabile per salvarsi ed affrancarsi.
© Psicoterapeuta e psicologa Jessica Ferrigno