Cura e riabilitazione per la dipendenza da sostanze

Dipendenza da eroina e trattamento

Come affrontare e superare la dipendenza da eroina

Eroina: descrizione

Il termine eroina deriva dalla parola tedesca “heroisch” che significa eroico, potente, valoroso. E non è un caso se questo termine è stato usato per definire questa sostanza stupefacente, estremamente potente, forte. In questo articolo verrà trattato il tema della dipendenza da eroina e verranno descritti i trattamenti clinici per la riabilitazione da dipendenza patologia da eroina.

L’eroina appartiene al gruppo degli oppioidi (come la morfina, il fetanyl, la codeina, il metadone, la buprenorfina), essendo ottenuta dall’oppio attraverso l’estrazione da certi semi di papaveri, e rappresenta la sostanza maggiormente usata e quella ad azione maggiormente rapida tra il gruppo degli oppiacei. Il suo uso abituale porta rapidamente ad assuefazione e dipendenza.

Tipi di eroina

Vi sono diversi tipi di eroina, che si diversificano per la qualità, per il tipo di impurità e per le sostanze da taglio usate. In generale, i tipi più comuni sono l’eroina bianca e l’eroina base (o brown).

  • L’eroina bianca prodotta il Tailandia, Laos e Birmania, è la più pura tra le sostanze presenti sul mercato; è chiamata eroina nº 4 perché richiede 4 processi di raffinazione (contro i 3 richiesti nella base). Il quarto processo trasforma la sostanza in sale, la rende più pura e più solubile in acqua. Essendo un sale, brucia con maggiore facilità della base ed i suoi effetti sono piuttosto smorzati se viene fumata; non sono richiesti agenti chimici per scioglierla, ma è necessario mischiarla con l’acqua e scaldarla per disperderne le impurità.
  • L’eroina base, prodotta in Iran, India, Pakistan ed Afghanistan, è un alcaloide; è chiamata anche brown sugar, per il colore marrone, ed è meno pura della bianca. Non è un sale, come la bianca, e quindi non è facilmente solubile in acqua. Per le iniezioni, non si scioglie con facilità e ha bisogno di essere scaldata insieme all’acqua. Per diventare un sale e sciogliersi deve essere mischiata con un agente chimico (acido citrico, acido ascorbico, limone o aceto) per non causare danni alle vene. L’eroina base è il tipo più adatto ad essere fumato, un tipo di consumo piuttosto diffuso che riduce i pericoli di overdose. 

“Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos’altro… Le ragioni? Non ci sono ragioni… Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?” (Trainspotting, 1996)

Effetti a breve termine

L’eroina arriva al cervello subito dopo essere stata usata: proprio perché va al cervello molto velocemente è la sostanza stupefacente che crea rapidamente dipendenza.  Quando arriva al cervello la persona sperimenta ciò che viene chiamato rush, una ondata euforica di sensazioni piacevoli che assomiglia all’orgasmo. “Prendete l’orgasmo più bello che avete provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci sarai vicino” affermava il personaggio di Renton nel famoso film Trainspotting, descrivendo così il caratteristico rush dell’eroina.

Il rush, che dura qualche minuto, è quello che caratterizza l’uso ed il conseguente abuso di eroina: è uno dei motivi per cui l’eroina crea dipendenza. Generalmente il “rush” ( o flash) è accompagnato da cambiamenti nel corpo come secchezza della bocca, un accaloramento della pelle, sensazione di pesantezza nelle estremità, a volte nausea, vomito ed un prurito severo. 
Dopo gli effetti iniziali, si verifica sonnolenza per varie ore, con un offuscamento mentale ed una diminuzione della funzione cardiaca. Anche la respirazione diminuisce moltissimo.

Effetti a lungo termine: dipendenza e astinenza da eroina

Gli effetti a lungo termine sono profondi e complessi: l’eroina cambia e trasforma chi ne fa uso. L’uso costante e continuativo di questa sostanza, dopo un certo periodo di tempo (che è variabile da soggetto a soggetto) crea facilmente dipendenza, sia fisica che psichica.

La dipendenza da eroina ha, infatti, conseguenze fisiche, mentali e sociali: ci cambia e trasforma il corpo, la mente e le relazioni. Cambia il vivere nel mondo ed il mondo stesso.

L’ eroinomane sperimenta velocemente la dipendenza fisica, caratterizzata dal bisogno della sostanza da parte del corpo; altra caratteristica peculiare è la necessità crescente nel tempo di assumere dosi sempre più elevate oppure somministrazioni più ravvicinate, meccanismo che è chiamato tolleranza. La tolleranza evidenzia come il corpo si abitui agli effetti dell’eroina e ne abbia bisogno, protestando attraverso sintomi quando ne sente la mancanza.

Quando la persona diventa dipendente da eroina ha la necessità di assumere la sostanza per evitare le crisi di astinenza. La dipendenza da eroina porta, infatti, alla comparsa della sindrome da astinenza. I sintomi di astinenza compaiono con l’interruzione della somministrazione di eroina, quattro-sei ore dall’ultima dose, quando la quantità di eroina diminuisce nell’organismo.

La sindrome da astinenza può durare fino a 12 giorni: di norma si ha un picco di intensità al quarto giorno e un’attenuazione al nono. La crisi d’astinenza non mette a rischio la vita della persona ma è una condizione fortemente dolorosa e penosa al punto da rendere difficile, per molti, liberarsi da questa sostanza.

I sintomi della crisi di astinenza comprendono: dilatazione delle pupille, ansia, sudorazione, brividi con pelle d’oca, forti dolori muscolari relativi alle gambe e alle articolazioni, nausea e vomito, crampi allo stomaco, dissenteria, lacrimazione degli occhi, sbadigli; e poi estrema irrequietezza, insonnia, ansia, angoscia, depressione, sino a disperazione.

Nell’esperienza clinica ho osservato come siano la sofferenza e l’astinenza emotiva la causa più comune di ricaduta, non tanto l’astinenza fisica.

Trattamento e riabilitazione dalla dipendenza da eroina

Gli approcci al trattamento per la dipendenza da eroina sono molteplici, ma evidenze scientifiche sottolineano come la terapia cognitivo-comportamentale sia un trattamento efficace per la cura dei disturbi legati all’uso ed abuso di eroina. La presa in carico del paziente deve prevedere un sostegno molteplice -medico, tossicologico e psicoterapeutico. 

Obiettivi generali della cura sono il raggiungimento dell’astinenza, attraverso la consapevolezza dei motivi che hanno causato la dipendenza; capire la funzione che ha l’eroina e quale sostegno offre alla persona; rendere la persona consapevole della relazione con la sostanza, delle emozioni e dei pensieri connessi con l’uso. Individuare gli stimoli e le situazioni a rischio e accrescere le strategie di fronteggiamento.

Il trattamento è un percorso di disintossicazione per arrivare al recupero del controllo e dell’autonomia sulla propria vita, a partire dal riconoscimento e dall’accettazione di ciò che ha portato alla

Se vuoi curare la tua sofferenza, o vuoi aiutare qualcuno che ha problemi con l’eroina puoi scrivermi o contattarmi telefonicamente.

Riferimenti

  • (a cura di) Bignamini E., La Dipendenza da Sostanze, Edizioni Publiedit, Cuneo, 2006.
  • American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione. DSM-5. Tr.it. Raffaello Cortina, Milano, 2015.
  • Frances A. (2013). La diagnosi in psichiatria. Ripensare il DSM-5. Tr. it. Raffaello
  • Cortina, Milano, 2014.
  • W. Mascetti in Bara B.G., Nuovo manuale di psicoterapia cognitiva, Bollati Boringhieri, Torino, 2005.
  • Dronet.org National Institute on Drug Abuse, USA Schede informative sulle sostanze: eroina.

© Psicoterapeuta e psicologa Jessica Ferrigno

Domande e risposte

01

A cosa porta l'eroina?

Il suo uso ed abuso porta facilmente a dipendenza ed astinenza.

02

Cosa sono le crisi di astinenza?

Sono legate alla sofferenza del corpo sperimentata quando il fisico sente la mancanza della sostanze e protesta.

03

Come si usa l'eroina?

Si usa in diversi modi: si può inalare, tirandola col naso, iniettare in vena oppure fumare.

04

Si esce dalla dipendenza da eroina?

Si può uscire da questa dipendenza, soprattutto attraverso il sostegno di professionisti preparati.